Nuove accuse contro Apple da parte di Tile e di altri piccole aziende

Nuove accuse contro Apple da parte di Tile e di altri piccole aziende

Nuove accuse contro Apple, questa volta da parte di un gruppo di piccole aziende, che in questi giorni hanno richiesto un’udienza presso l’Antitrust degli Stati Uniti, per parlare di alcuni comportamenti “poco corretti” che l’azienda di Cupertino ha avuto più volte verso diverse piccole società.

Tra queste aziende figura anche Tile, famosa per aver prodotto piccoli accessori localizzabili attraverso diverse tipologie di comunicazione wireless; molto utili da utilizzare come portachiavi o da inserire nel portafogli, per ritrovarli in caso vengono smarriti.

Tile è stata in un certo senso partner di Apple per diversi anni, ed i suoi tracker venivano venduti sul sito ufficiale ed in tutti i suoi store. Hanno perfino collaborato per integrare Siri nei piccoli accessori della Tile.
Poi però come abbiamo avuto modo di osservare seguendo le numerose indiscrezioni a riguardo, negli ultimi due anni Apple ha iniziato a sviluppare una propria versione del prodotto (nome provvisorio: AirTags), e per Tile le cose sono cambiate: i prodotti sono spariti da Apple.com e dall’Apple Store, per cominciare, e uno dei suoi sviluppatori si è licenziato per andare a lavorare proprio a Cupertino.

Dopo averci riflettuto a lungo e dopo aver cercato di parlarne con Apple per mesi attraverso i canali di comunicazione regolari, Tile ha deciso di continuare a sollevare la questione delle pratiche anticoncorrenziali di Apple.

Una storia molto simile a quella raccontata da Luna Display e Duet Display, dei software che fornivano agli utenti le stesse funzioni incluse in Sidecar, attualmente una delle principali novità di Mac OS 10.15 Catalina.

Tutta la storia rientra nell’ambito dell’idea di smembrare i colossi tecnologici, fortemente voluta dalla senatrice democratica Elizabeth Warren, tra i candidati favoriti a sfidare Trump nelle elezioni presidenziali di questo autunno. L’Antitrust non è l’unico organo a indagare in questa direzione, negli USA: se ne stanno occupando anche la FTC, il Dipartimento di Giustizia e una coalizione bipartisan di procuratori distrettuali di svariati stati americani. Per contro, Apple non è la sola azienda sotto inchiesta: troviamo anche Facebook, Google e Amazon, in quella che viene definita l’indagine Antitrust del secolo.
La linea di difesa ufficiale di Apple è un concetto già sentito in altri frangenti: il nostro core business non è conoscere la posizione dei nostri clienti o dei loro dispositivi, è possibile disattivare la funzione e gli utenti hanno il controllo dei loro dati.