Dopo un lungo periodo di attesa e incertezza, finalmente oggi 27 luglio è arrivata la conferma da parte del Ministero dei Trasporti sull’inizio della sperimentazione dei mezzi di micromobilità in Italia. Questo vuol dire che questi “piccoli” mezzi elettrici saranno finalmente utilizzabili a tutti gli effetti all’interno di tutte le città in cui verrà avviato questo programma di sperimentazione.
Il Decreto ministeriale (trovate il documento completo in FONTE) apre ad una fase di test che servirà per redigere una regolamentazione ufficiale. Spetterà alle amministrazioni locali il compito di avviare le sperimentazioni con i diversi enti: i sindaci delimiteranno le aree dedicate e le modalità di utilizzo, seguendo alcuni paletti come l’ambito strettamente urbano e il tipo di infrastruttura stradale. E provvederanno a disporre multe adeguate nei confronti di chi non rispetterà le regole.
La città più attesa in Italia per questo programma è naturalmente Milano, che è da sempre in prima linea, nel nostro Paese, per la promozione della “mobilità alternativa”. Infatti non a caso in questi ultimi mesi sono stati già avviati altri tre servizi di sharing per i monopattini elettrici: Circ, Lime ed Helbiz.
Come dichiarato dall’assessore alla Mobilità e Lavori pubblici del Comune di Milano, Marco Granelli, si apre per la città un periodo “molto interessante”:
I monopattini e gli altri micromezzi elettrici, al pari delle biciclette contribuiscono a migliorare la qualità della mobilità urbana, a patto però che vengano presi sul serio da chi li usa. Non sono giocattoli e la strada non è una giostra, per questo siamo stati chiari nel definire gli ambiti dove possono circolare al fine di garantire la sicurezza di tutti. Chi li usa deve farlo con prudenza e attenzione per sé e per gli altri. Soprattutto, è bene ricordarlo, i marciapiede sono fatti per i pedoni.
Monopattini elettrici, segway, hoverboard, skateboard e monoruote potranno circolare nelle aree pedonali, mentre le piste ciclabili, le ciclopedonali e le 30 zone saranno accessibili dopo la posa della segnaletica, che avverrà nei prossimi giorni attraverso 200 cartelli stradali dedicati. I limiti sono stringenti e vanno a tutelare la sicurezza dei pedoni e degli stessi utilizzatori dei mezzi di micromobilità: all’interno delle aree pedonali la velocità del mezzo non dovrà superare i 6 chilometri orari, che diventano 20 km/h su piste e percorsi ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30. A tale scopo, la disposizione (in attuazione del Decreto) prevede che i dispositivi siano dotati di limitatore di velocità.
Vietate le strade con la pavimentazione in sassi di fiume e le corsie preferenziali, anche in Zone 30. Non si potrà circolare nemmeno in tutte quelle strade dove siano presenti le rotaie dei tram (a meno che esse non si trovino in una sede stradale separata), nelle aree di parcheggio a fondo cieco e nelle gallerie pedonali.
Per quanto riguarda la sosta o parcheggio di quest’ultimi, per ora è stato stabilito che sarà possibile parcheggiarli negli stalli di sosta dedicati alle biciclette oppure su un lato della strada.