Un consorzio guidato da Philips e composto da aziende, università, ospedali e autorità sanitarie di eccellenza ha avviato un nuovo programma per implementare su vasta scala un percorso di cure interconnesse e di telemedicina destinato alla popolazione europea in età avanzata e ai malati cronici.
Il programma Advancing Care Coordination and Telehealth Deployment (ACT), a cui hanno partecipato docenti universitari della City University London, è il risultato di due anni e mezzo di studi scientifici dei dati provenienti da diversi programmi sanitari interconnessi che hanno interessato quattro paesi europei. Esso fornisce nuove prospettive applicabili a tutta l’Unione europea, che permettono di capire perché determinati programmi di telemedicina hanno più successo di altri.Nell’ambito del progetto, il team della City è stato incaricato di analizzare le organizzazioni sanitarie nel gruppo ACT e ha valutato l’entità del sostegno offerto dalla struttura e dalle attività dell’organizzazione in vista del passaggio a un modello di cure interconnesse e/o di telemedicina. I dettagli dell’organizzazione sono stati analizzati in relazione alle impressioni dei manager e del personale in prima linea, tenendo inoltre conto dell’impatto avuto sui pazienti dalla struttura organizzativa e dalle funzioni.
Le cure interconnesse vengono considerate da molti governi come primarie per permettere una gestione più efficiente, continua e centrata sul paziente della popolazione in età avanzata dell’Unione europea. Tuttavia, nonostante il successo di numerosi programmi pilota locali di cure interconnesse, essi non si sono dimostrati scalabili e il loro impatto potenziale non è stato completamente sfruttato.
Il consorzio ha esaminato i dati di pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), diabete e disturbi cardiaci nell’ambito di programmi avviati nei Paesi Baschi (Spagna), in Catalogna (Spagna), Scozia (Regno Unito), Olanda settentrionale e Lombardia (Italia), realizzando 2500 sondaggi e interviste di gruppo tra i pazienti e i fornitori di assistenza sanitaria partecipanti.
Il consorzio, guidato da Philips, ha scoperto che la possibilità di incrementare il coordinamento delle cure e della telemedicina è possibile, ma che una corretta applicazione del processo richiede un significativo cambiamento a livello organizzativo. Ha inoltre messo in luce delle aree critiche nelle quali è necessario migliorare per permettere la transizione verso sistemi sanitari più sostenibili.
Il programma consiglia anche di assegnare ai pazienti un unico punto di contatto quando partecipano a programmi di coordinamento delle cure sanitarie in cui sono coinvolti diversi operatori sanitari e istituzioni, al fine di evitare loro la sensazione di smarrimento e ricevere indicazioni contrastanti.
L’impegno del personale è fondamentale, in quanto nei programmi in cui gli operatori hanno dimostrato elevati livelli di comprensione e impegno l’aderenza dei pazienti si è rivelata migliore rispetto ai programmi con livelli di coinvolgimento inferiori. I programmi di cure preventive hanno avuto prestazioni migliori rispetto alla fornitura di cure mediche immediate. Il miglioramento della standardizzazione e dell’interoperabilità all’interno dell’Unione Europea permetterebbe di comparare e utilizzare con successo programmi efficienti al di là dei test locali.
Parlando del progetto, il professor Stanton Newman, Preside della School of Health Science e uno dei collaboratori chiave del progetto, ha affermato:
“Il successo delle cure interconnesse e della telemedicina risiede principalmente in un cambiamento a livello organizzativo. Per ottenere i migliori risultati con i pazienti dobbiamo rivedere il modo in cui tali organizzazioni sono strutturate e assicurarci che tutti siano allineati sull’obiettivo di integrare il coordinamento delle cure e la telemedicina ai percorsi sanitari dei pazienti.”
Andrus Ansip, Vicepresidente del Digital Single Market della Commissione europea, ha precisato:
“Una parte significativa della nostra popolazione ha più di 65 anni e gestire condizioni croniche aumenta la pressione sui nostri sistemi sanitari. Un uso più intelligente delle innovazioni è cruciale per consentire un invecchiamento attivo e una vita più sana. Il programma ACT mostra come il coordinamento delle cure e la telemedicina possano essere strumenti estremamente efficaci per gestire i bisogni assistenziali. Il programma ispirerà il dibattito necessario sulla trasformazione del sistema e contribuirà all’adattamento dei futuri programmi sanitari associati.”
Il progetto disponibile per il download e maggiori informazioni sono reperibili sul sito del programma ACT: www.act-programme.eu