FBI ottiene l’accesso all’iPhone dell’attentatore senza aiuto di Apple

FBI ottiene l’accesso all’iPhone dell’attentatore senza aiuto di Apple

Secondo quanto riportato dalla CNN e confermato a posteriori da Apple in una dichiarazione ufficiale, l’FBI ha ottenuto l’accesso all’ iPhone 5C usato da Syed Rizwan Farook, uno dei tiratori di San Bernardino, lasciando cadere la sua causa contro Apple.

Per ora il Dipartimento di Giustizia non riportato molte informazioni su quale azienda abbia aiutato l’FBI ad hackerare l’iPhone, ma come affermavano molti rumors precedenti, si pensa che sia stata opera dall’azienda israeliana Cellebrite. L’FBI ha ora recuperato correttamente i dati memorizzati sull’iPhone del terrorista di San Bernardino e, pertanto, non richiede più l’assistenza di Apple richiesta in tribunale, secondo quanto dallla portavoce DOJ, Melanie Newman, in un comunicato stampa.
Per questo motivo è stato deciso di abbandonare la causa contro Apple, dato che ora non è più necessaria la collaborazione dell’azienda di Cupertino, la quale ha subito rilasciato una dichiarazione ufficiale sull’accaduto:


Fin dall’inizio, abbiamo contestato la richiesta da parte dell’ FBI che ci invitava a costruire una backdoor in iPhone perchè la riteniamo sbagliata e perchè costituirebbe un pericoloso precedente […] Abbiamo aiutato e continueremo ad aiutare le forze dell’ordine con le loro indagini, da parte nostra continueremo ad aumentare la sicurezza dei nostri prodotti, considerato che le minacce e gli attacchi verso i nostri dati personali diventano più frequenti e più sofisticate. Apple ritiene importante che le persone negli Stati Uniti e in tutto il mondo meritino protezione dei dati personali, sicurezza e privacy. Sacrificare uno di questi parametri per un altro, metterebbe solo più a rischio sia persone che paesi. Questo caso ha sollevato questioni che meritano un dibattito nazionale sulle nostre libertà civili, e la nostra sicurezza collettiva e la privacy. Apple mantiene l’impegno a partecipare a questo tipo di discussione.

Una svolta decisiva che con buona probabilità rappresenta solamente l’inizio di una lunga battaglia per la sicurezza e la privacy dei nostri smartphone. Se ci saranno altri rilevanti aggiornamenti vi terremo di sicuro informati.

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