Coronavirus: Foxconn chiede ai dipendenti di non andare a lavoro

Coronavirus: Foxconn chiede ai dipendenti di non andare a lavoro

Il Coronavirus continua a creare molti problemi in Asia, tanto che in questi giorni è arrivata una comunicazione ufficiale anche dalla Foxconn che ha chiesto ai suoi dipendenti di non tornare al lavoro nel quartier generale a Shenzen, il prossimo 10 febbraio, fino ad ulteriori istruzioni.

In una sua filiale, invece, la società cinese ha rinnovato le linee di produzione per realizzare delle maschere medicali che saranno usate inizialmente da tutti i suoi dipendenti. Entro la fine del mese l’azienda spera di produrre due milioni di maschere al giorno.

Questo il comunicato arrivato ai dipendenti:

Ti esortiamo a non tornare a Shenzhen. Per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti e rispettare le misure governative di prevenzione dei virus, ti invitiamo a non tornare a Shenzhen. Ti aggiorneremo sulla situazione in città. La società proteggerà per tutto il tempo tutti i diritti e gli interessi relativi al lavoro.

Vi ricordiamo che Foxconn produce la maggior parte degli iPhone a nord di Shenzhen, a Zhengzhou, mentre altri sono assemblati da Pegatron, al di fuori di Shanghai. Inoltre l’azienda realizza anche prodotti per conto di Nintendo e di tante altre aziende. Al momento, non è chiaro se questa decisione possa essere estesa a tutte le altre strutture di Foxconn.

Trattandosi di una delle più grandi aziende cinesi in grado di offrire lavoro a migliaia di persone, la gestione dell’epidemia di coronavirus da parte di Foxconn è vista come un indicatore chiave dell’impatto che questo virus potrebbe avere sull’industria tecnologica. Lo stabilimento di Zhengzhou dovrebbe riavviare la produzione il prossimo 10 febbraio, al termine delle festività del capodanno cinese, anche se la società ha affermato che i dipendenti che tornano dall’estero saranno messi in quarantena per 14 giorni.