5G in Italia: iniziano le assegnazioni delle frequenze

5G in Italia: iniziano le assegnazioni delle frequenze

Anche se in Italia arrivano sempre più tardi le novità e le nuove tecnologie, sembra che la tanto attesa rete 5G stia quasi arrivando anche nel nostro Paese (anche se i tempi non sono dei più corti!); infatti proprio in questi giorni l’AGCOM ha pubblicato la prima bozza del regolamento dell’asta per lo sfruttamento delle nuove frequenze e ne ha avviato la consultazione pubblica. Questo in pratica significa che gli operatori hanno 30 giorni per segnalare alle autorità eventuali dubbi e informazioni da poter rivedere.

Il regolamento effettivo verrà pubblicato solamente in seguito (quello “definitivo”) ed entro la fine del 2018 finalmente si terrà la vera e propria asta.

L’AGCOM vuole un mercato più aperto rispetto a quello visto con il 4G LTE, e quindi ha previsto alcune regole ad hoc. Per esempio:

  • Il diritto di sfruttamento delle frequenze non durerà più di otto anni e poi andrà rinnovato;
  • Ci sarà un limite al numero di frequenze che ogni operatore può tenere in contemporanea;
  • Alcune frequenze, sia nella fascia dei 700 MHz sia in quella dei 2,6 GHz, saranno riservate a concorrenti nuovi ed emergenti (vale a dire chiunque non sia TIM, Vodafone o Wind Tre).

C’è da dire che l’introito sarà di almeno 2,5 miliardi di euro, ma potrebbe essere ben più alto dal momento che con il 4G nel 2011, lo Stato aveva incassato ben 4 miliardi circa!

La banda dei 700 MHz sarà particolarmente importante per gli operatori emergenti: il suo segnale è più forte e si propaga meglio negli edifici e a distanze più grandi. In altre parole, servono meno stazioni radio per coprire il territorio. Parte di quelle frequenze, però, è ora assegnata alle emittenti televisive: ci vorrà fino a luglio 2022 perché siano disponibili in tutta Italia.

Una novità molto interessante che porteranno queste nuove frequenze è la possibilità di utilizzare congiuntamente delle frequenze più alte, ovvero quelle tra i 3,6 ed i 3,8 Ghz e quelle a 26Ghz. Chiaramente si potranno utilizzare entrambi solo se l’operatore che le ha acquistate in origine, non le stia ancora usando.

Sarà da vedere quanto tempo ci vorrà per riuscire a concludere questa parte burocratica ed avviare l’asta finale, così che le aziende potranno pian piano iniziare ad utilizzare le nuove reti 5G.