Zuckerberg ammette: “Sono responsabile di quanto è successo”.

Zuckerberg ammette: “Sono responsabile di quanto è successo”.

Torniamo a parlare del grande scandalo che vede coinvolti Facebook e la Cambridge Analytica e di cui ormai in questi giorni ne stanno parlando un pò in tutto il mondo; un caso diventato ormai internazionale e che solamente oggi vede finalmente l’intervento e la dichiarazione di Zuckerberg in persona, CEO dell’azienda accusato di aver condiviso con la società di analisi i dati di oltre 50 milioni di utenti americani influenzandoli per le elezioni elettorali del 2016 negli USA e per le votazioni della Brexit nel Regno Unito.

Il CEO di Facebook ha rilasciato la seguente dichiarazione attraverso il suo profilo Facebook:

“Voglio condividere un aggiornamento sulla situazione di Cambridge analytica – compresi i passi che abbiamo già intrapreso e quello che faremo per affrontare questo importante problema. Abbiamo la responsabilità di proteggere i tuoi dati, e se non ci riusciamo, non meritiamo di servirti. Ho lavorato per capire esattamente cos’è successo e come fare in modo che non succeda di nuovo. Ma abbiamo anche commesso degli errori, c’è altro da fare e dobbiamo farlo”.( da repubblica)

“Sono responsabile di quello che succede sulla nostra piattaforma. Faremo ciò che serve per proteggere la nostra comunità. Impareremo da questa esperienza per garantire ulteriormente il social e rendere la nostra comunità più sicura per tutti. Voglio ringraziare tutti voi che continuate a credere nella nostra missione e lavorare per costruire questa comunità insieme. So che ci vuole più tempo per risolvere questi problemi, ma prometto che ce la faremo e costruiremo un servizio migliore a lungo termine”. da repubblica.

Zuckerberg dichiara che grazie al Guardian, New York Times e Channel 4 è stato scoperto che la Cambridge Analytica non avrebbe cancellato i file come invece aveva assicurato; e questo “sbaglio” sarebbe una violazione del rapporto fiduciario tra Kogan, Cambridge Analytica, Facebook e le persone che condividono i dati con l’azienda americana.

 

 

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