Durante il World Radiocommunication Conference che si sta svolgendo proprio in queste ore in Egitto, anche il CEO della FCC, Ajit Pai, ha puntato il dito contro Huawei e ZTE riguardo al fatto che stanno minando altamente la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Infatti ha dichiarato:
“Preservare l’integrità delle apparecchiature e dei servizi di comunicazione distribuiti lungo la rete contro le minacce alla sicurezza della nostra filiera poste in essere da alcuni fornitori stranieri”.
E non solo li cita esplicitamente “le aziende cinesi Huawei e ZTE pongono un rischio inaccettabile alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti” – ma li definisce anche “ostili“, capaci di utilizzare backdoor nascoste per “spiarci, rubare e riempirci di malware e virus, o altrimenti sfruttare le nostre reti“.
Quindi come potete notare, se da una parte ci sono degli segnali di “rappacificamento” e di concessioni da parte del Presidente USA, dall’altra continuano ad esserci segni di inasprimento e disapprovazione verso i due colossi cinesi.
Infatti un pesante colpo a Huawei e ZTE viene proprio inferto dalla Federal Communications Commission.
Questo il comunicato di Pai:
“Riconoscendo questo rischio, oggi, sto diffondendo l’ordine di vietare l’uso dell’Universal Service Fund per acquistare attrezzature o servizi da qualunque azienda – come Huawei – che rappresenti una minaccia alla sicurezza nazionale.“
Dunque la FCC non fornirà più sussidi e aiuti economici tramite il suo fondo USF (nato per promuovere e sostenere i sistemi di telecomunicazioni negli USA) a coloro che intendono fare affari con le aziende cinesi bannate. Si tratta dell’ennesimo disincentivo proposto dal Governo americano che punta così ad azzerare i rapporti commerciali con le società iscritte alla Entity List.
Il blocco del fondo andrebbe tuttavia a compromettere le attività di quegli operatori telefonici di piccole dimensioni che coprono le aree rurali degli Stati Uniti e che hanno già stipulato in passato accordi commerciali con ZTE e Huawei.
La rescissione dai contratti in essere e la successiva sostituzione con fornitori alternativi “consentiti” risulterebbe alquanto dispendiosa per realtà di tale dimensione, e per questo motivo la FCC sta cercando soluzioni ad hoc per sostenere la loro attività sul mercato, anche qualora siano già stati distribuiti sussidi per installare componenti da fornitori cinesi. L’obiettivo è quello di sostituirli con alternative “sicure”.
In pratica l’intento di Ajit Pai è quello di rimuovere e sostituire le apparecchiature dalle reti finanziate dall’USF, con una prima fase di analisi per verificare quanto siano diffuse le componenti di Huawei e ZTE sulle reti nelle aree rurali; e solamente dopo la FCC fornirà aiuti economici ai piccoli operatori telefonici per procedere con la totale sostituzione. Una decisione che verrà presa il prossimo 19 novembre.